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Attraverso il telefono oncologico è possibile ricevere un sostegno di tipo psicologico. Al telefono rispondono volontari formati in oncologia, che compilano una scheda per il paziente che telefona (che viene custodita in maniera segreta) annotando ogni dato utile sulla situazione medica dell’interessato. L’associazione ha, dunque, tra le finalità principali, oltre al sostegno psicologico e informativo verso quanti si ammalano, la prevenzione e la sensibilizzazione. Per questi motivi, ha avviato un progetto con due duecento ragazzi di due scuole di Salerno, l’Alberghiero ‘Virtuoso’ e il ‘Santa Caterina’, che prevede formazione sulla corretta alimentazione e stile di vita (che, in caso contrario, rappresentano la più alta causa del manifestarsi di malattie oncologiche) e sui danni derivanti dal fumo, laboratori di cucina e di educazione fisica per rendere i ragazzi protagonisti attivi di un corretto stile di vita. Un altro progetto è nato presso l’ospedale di San Leonardo, con la creazione di una breast unit, per la diagnosi e la cura del tumore alla mammella, in cui volontari e psicologi dell’associazione accompagnano le donne che si sottopongono ai controlli, e in caso di diagnosi sospetta, sostengono psicologicamente la persona. L’associazione ‘Angela Serra’ ha la speranza di poter migliorare sensibilmente le cure oncologiche in provincia di Salerno, auspicando la creazione di una ‘rete oncologica’, in grado di mettere in sinergia tra loro tutte le strutture che curano tumori operanti sul territorio. E ancora spera che possa essere istituito a Salerno un centro di eccellenza che si occupi dei malati di tumore, molto più umanizzato di quello esistente a Napoli. Si spera, infine, di creare un hospice a Salerno, in cui si possano accogliere gli ammalati non più guaribili e le loro famiglie: negli hospice vengono applicate le cure palliative, che riducono o annullano i terribili dolori provati negli ultimi mesi di vita del paziente. Si tratta di una straordinaria applicazione terapeutica (già in atto presso l’hospice di Eboli), che migliora la qualità della vita di quelli che, con termine poco piacevole, erano un tempo definiti malati terminali.