“L’essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere”… L’antico detto risuona da secoli nei licei e nelle università, come uno dei più noti aforismi della straordinaria filosofia greca. Si tratta di una frase scritta da Parmenide, uno dei massimi filosofi antichi; non tutti sanno che egli visse e operò nella cittadina di Elea, ovvero l’attuale Ascea-Velia. Qui Parmenide fondò la scuola filosofica eleatica, ed ebbe tra i suoi discepoli, tra gli altri, Zenone, celebre per i suoi ‘paradossi’. La scuola eleatica sorse nel cuore della Magna Grecia, ovvero dell’Italia Meridionale colonizzata dai greci intorno al VI secolo avanti Cristo. Così, dal 22 al 24 ottobre, la città di Ascea-Velia ospiterà il festival della filosofia della Magna Grecia, cui parteciperanno filosofi e studiosi provenienti da tutta Italia. L’obiettivo è interessare i giovani, gli adolescenti, ovvero coloro che si trovano a studiare la filosofia nelle scuole: in particolare si spera che i giovani studenti salernitani possano conoscere l’enorme patrimonio culturale che la loro terra si trova a custodire. Nell’ambito della tre giorni sono previste lezioni frontali, spettacolo teatrali e proiezioni, dialoghi filosofici, laboratori di archeologia, visite filosofiche guidate, percorsi enogastronomici e passeggiate naturalistiche. A Velia oggi è possibile visitare gli importantissimi scavi, testimonianze di una grande civiltà che ha avuto come centro propulsore il territorio salernitano; non dimentichiamo, poi, che a pochi km da Velia vi era la fiorente città di Poseidonia, dai romani chiamata Paestum.
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La filosofia eleatica, dunque, si basa sull’Essere, ovvero sull’idea che la via giusta che l’uomo deve seguire è quella della ‘Verità’, che conduce all’Essere, appunto, mentre la via sbagliata, quella dell’Opinione, conduce alle illusioni e agli inganni. Parmenide, incredibilmente, apre la strada a quello che saranno i dettami della scienza moderna, affermando che l’Essere è, non si crea e non si distrugge (come disse molti secoli dopo lo scienziato Lavoisier), e cercando metodi razionali per giustificare le sue tesi, essenzialmente attraverso i principi di non contraddizione. All’Essere Parmenide diede alcuni attributi: unicità, immobilità, eternità, indivisibilità. Queste ultime affermazioni danno il là anche a interpretazioni metafisiche. Il divenire, per Parmenide, è un’illusione dei sensi umani, ma in realtà al di sotto di esso, l’Essere continua sempre a essere, immutabile. Per queste affermazioni, la scuola eleatica si oppose a un filosofo suo contemporaneo, il grande Eraclito, noto come il filosofo del divenire (famosa la sua espressione ‘Panta Rhei’: tutto scorre). Speriamo che i giovani salernitani possano imparare a filosofare bene, ovvero a pensare la realtà in maniera corretta e originale: è necessario imparare a pensare bene, se si vuole agire bene!