La nuova Salerno prende forma sempre di più. Nel corso degli ultimi quindici anni abbiamo assistito a un eccezionale cambiamento urbanistico e architettonico della nostra città, attraverso la riqualificazione urbana di molti quartieri, il recupero di storiche strutture artistiche (come il Teatro Verdi), la creazione di nuove strutture pubbliche al servizio dei cittadini (come il parco del Mercatello e il parco Pinocchio), il generale miglioramento estetico di tutta la città. Ma, a quanto pare, i cambiamenti più importanti saranno attuati nei prossimi anni. Accanto a opere particolarmente reclamizzate, come Piazza della libertà, è da evidenziare il notevole progetto che coinvolgerà la porta orientale della città: la costruzione del nuovo porto turistico “Marina di Arechi”. Quest’ultimo è stato progettato dal notissimo architetto spagnolo Santiago Calatrava, che l’ha illustrato pochi giorni orsono in una gremitissima e applaudita conferenza svoltasi all’interno del Teatro Verdi. In sintesi, il nuovo porto, antistante la zona dello stadio Arechi, sarà realizzato a 70 metri circa dalla terraferma, e sarà collegato ad essa da due ponti carrabili e uno pedonale.
Potrà ospitare oltre mille imbarcazioni, essenzialmente da diporto, diventando complementare al porto commerciale e al porto turistico Masuccio Salernitano di Piazza della Concordia. Sarà realizzato anche una club house al servizio dei diportisti. Senza dubbio si tratta di un’opera di grande rilevanza, che cambierà il volto della zona litoranea. La zona dello stadio Arechi, oltre alla presenza del campo sportivo, attualmente ospita il Cinema Medusa, con le sue undici sale, e diverse attività commerciali; in futuro la zona dovrebbe ospitare il nuovo palazzetto dello sport, che consentirà finalmente una pratica di alto livello degli sport considerati minori e forse anche una programmazione di concerti di musica leggera, che nella nostra città sono quasi completamente assenti proprio a causa della mancanza di strutture adatte. Insomma, la zona diventerà sicuramente un luogo prediletto dai giovani, anche se possiamo sollevare alcune provocazioni. 1. Sulla litoranea è fortemente presente il fenomeno della prostituzione, un vero scandalo a cielo aperto, che non sempre le istituzioni e le forze dell’ordine sembrano voler arginare e che rappresenta, oltre che un delitto verso queste donne che sono ‘schiave’ dei propri protettori, anche un pugno nell’occhio per i turisti.
2. La litoranea, nel tratto che da Salerno giunge fino a Paestum, ha un enorme potenziale turistico, sfruttato soltanto in minima parte: sarebbe necessario un vero e proprio piano di sviluppo turistico della zona, che possa avvalersi anche della presenza del nuovo porto Marina di Arechi e in futuro dell’aeroporto (molto vicino), che valorizzi finalmente la bellissima pineta (abbandonata al degrado), le spiagge e la qualità delle acque marine. Possibile che in tanti anni sia stata realizzata solo una pista ciclabile? Come molti affermano, la zona non ha nulla da invidiare al litorale romagnolo, anzi sulla carta è migliore: solo che lì sono state create numerosissime strutture ricettive e balneari e tante infrastrutture e servizi per i turisti, qui quasi nulla.
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3. La zona ha anche un grande patrimonio archeologico: Paestum è famosa in tutto il mondo per gli splendidi templi e il museo, ma anche a Pontecagnano vi sono straordinari reperti archeologici, così come a Eboli e a Salerno stessa. Chi viene a Salerno con imbarcazioni da diporto, se ne fosse a conoscenza sicuramente sarebbe interessato a visionare tali beni inestimabili. Infine, vorrei esprimere un mio pensiero: Santiago Calatrava è un artista di fama internazionale, ed è un onore poter ospitare una sua opera a Salerno. Lo stesso dicasi per Bofill e per Zara Hadid, che hanno progettato rispettivamente Piazza della Libertà e la stazione marittima. Solo mi chiedo: tutto questo denaro che viene speso per pagare questi artisti così noti, non potrebbe essere utilizzato diversamente? Perché non valorizzare anche i giovani architetti salernitani? E’ vero che artisti di questa levatura in qualche modo rendono molto più appetibile la città per la grandezza delle opere che realizzano, ma è anche vero che tutte le città che hanno vissuto una propria fioritura culturale e artistica, lo hanno fatto attraverso artisti locali: basti pensare a Gaudì a Barcellona, alla scuola di Chicago, alla scuola di Amsterdam, alla “Secessione viennese”, al Costruttivismo russo e così via. In ognuna di questa città, architetti del posto hanno creato opere di straordinaria bellezza, oggi ammirate da turisti di tutto il mondo. E’ anche vero che i grandi architetti realizzano opere straordinarie anche lavorando in città diverse dalla propria: basti pensare a Eiffel, che costruì la statua della Libertà a New York, o a Renzo Piano, probabilmente il più grande architetto vivente, che opera in tutto il mondo. Ma costoro si sono formati prima operando nelle proprie città! Perché ai giovani salernitani non deve essere data una possibilità del genere, visto che i soldi da investire ci sono? Architetti salernitani, perché non fate dei progetti, perché non vi confrontate fra voi, o collaborate per creare qualcosa di grande, che parta dalla nostra città e si espanda nel mondo? E voi, politici locali, perché non investite sui talenti salernitani? Perché a Salerno non c’è una facoltà di architettura, ad esempio, ma bisogna emigrare a Napoli? La speranza è che il Comune prosegua nell’ottica della valorizzazione dei talenti locali, inaugurata con la manifestazione ‘Salerno Creativa’, ma amplifichi il discorso, fino a far diventare questi giovani parte integrante dello sviluppo cittadino.