Si è svolta a Salerno la prima edizione della Festa dei popoli, con la quale per la prima volta tutte le comunità di immigrati presenti a Salerno hanno potuto incontrare i salernitani ed esibirsi in danze e canti tipici dei loro paesi d’origine. La festa si è svolta presso il Sottopiazza della Concordia, a partire dalle 18. Ciascuna comunità di immigrati aveva un proprio stand, nel quale ha esposto prodotti tipici della propria terra, e ha offerto al pubblico specialità culinarie tradizionali. Presenti le comunità salernitane provenienti da Filippine, Russia, Moldavia, Romania, Ucraina, Polonia, Kirgistan, Senegal, Sri Lanka, Bangladesh e tante altre. La manifestazione è stata organizzata dalla Fondazione Migrantes, presieduta da Padre Emanuele Iovannella, in collaborazione con i Missionari Saveriani, l’oratorio dei Salesiani, l’associazione Oasi, e le varie associazioni culturali in cui sono raggruppati i nuovi salernitani d’adozione, quali sono gli immigrati.
Una grande cornice di pubblico ha accolto la Festa dei popoli, segno che i salernitani sono interessati a conoscere le culture e le tradizioni delle nuove etnie che abitano la città. Dello stesso avviso è il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che dal palco del Sottopiazza ha dichiarato: “Salerno è una città che vuole essere accogliente verso tutte le comunità di stranieri. A patto, però, che esse siano rispettose delle leggi del nostro paese. Il rispetto delle leggi è la base della nostra civiltà, chi sbaglia deve essere punito, ma chiaramente, qui nessuno vuole insinuare che gli stranieri trasgrediscano più degli italiani. Noi vogliamo, semplicemente, cittadini italiani e stranieri che siano rispettosi della legge. Alle comunità straniere, garantiamo la libertà di culto religioso e il rispetto di tutte le loro tradizioni. Non vogliamo, però, l’integralismo religioso, da qualunque confessione esso provenga, in quanto fomenta la violenza. Le vere religioni, invece, sono quelle che promuovono la non violenza” La Festa si è conclusa con una suggestiva processione, nella quale alcuni ragazzi salernitani hanno accompagnato dei bambini sul palcoscenico, due per ogni continente, Europa, Africa, America, Asia, Oceania: ebbene sì, oggi a Salerno ci sono bambini provenienti da tutti e cinque i continenti.
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La Salerno del domani, dunque, sarà sicuramente multietnica. E se c’è qualcuno che ha dei dubbi sulla bontà di una città multietnica, provi a vedere come, nella storia del mondo, ogni commistione di etnia abbia portato a risultati assolutamente eccezionali, migliorando la produttività e la qualità della vita delle società che ne sono state interessate, a come tanti figli di coppie di diversa etnia siano diventati dei veri e propri geni o grandi protagonisti della vita del mondo (ad esempio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama), a come il genere umano, nella sua complessità, sia foriero di grandissimi valori, ma essi siano in qualche modo distribuiti in maniera diversa in tutte le diverse etnie, come se soltanto attraverso il dialogo e l’integrazione tra queste ultime, il genere umano possa veramente realizzare se stesso. Perché infatti, l’umanità e l’atleticità degli africani, è diversa dall’intelligenza e dalle tradizioni degli asiatici, dall’estro artistico e dalla cultura degli europei, dalla democrazia e dalla tolleranza degli americani, dallo spirito selvaggio e dall’autenticità di coloro che abitano l’Oceania. Ci si chiede, allora: perché ci sono tanti pregiudizi in giro, anche a Salerno? Probabilmente, ad avere i pregiudizi non è la persona che vive coscientemente e responsabilmente i valori del suo gruppo etnico, ma quella che non li vive o li vive solo in parte: quando arrivano gli immigrati, che portano nuova linfa ai valori autentici dell’uomo attraverso il loro diverso punto di vista, coloro che non vivono la pienezza dei valori umani vanno in crisi, e non possono fare altro che scagliarsi contro la presenza degli stranieri. Per chiudere, il sindaco De Luca ha auspicato che l’anno prossimo la seconda edizione della Festa dei Popoli possa svolgersi nella costruenda Piazza della Libertà: sarebbe un segnale forte di accoglienza verso le comunità straniere, in quella che sarà la piazza più importante della città.