Sono numerosi, ma invisibili. Vorremmo dire sono un ‘esercito’ invisibile, ma esercito non è la parola adatta: il loro numero, infatti, non è sufficiente rispetto al fabbisogno di Salerno. Ma ognuno di loro rappresenta un motore straordinario e insostituibile per la società. Stiamo parlando dei giovani salernitani che si occupano di volontariato. Quest’ultima è una parola difficile, negli ultimi anni usata anche a sproposito: ad esempio, si dice ‘volontari’ dell’esercito, ma lì si intende la ‘scelta volontaria’, che ha sostituito la leva obbligatoria, scelta che oltretutto il sottoscritto non condivide, essendo un pacifista convinto… Il volontariato che intendo, è quello di chi cucina per gli oltre cento utenti giornalieri della Mensa dei poveri di Salerno, facendo turni di quattro o cinque ore mattutine, per una o più volte a settimana, di chi si reca alle case di riposo perché si rende conto di essere l’unico conforto agli anziani, spesso abbandonati e dimenticati in quelle strutture dalla famiglie, di chi una o due volte all’anno si reca per un mese in Africa o in America Latina, per dare una mano come cooperante a popolazioni che non hanno niente nella vita, se non la loro gioia di vivere.
Ebbene sì, a Salerno ci sono questi giovani; forse sono i più meritevoli di tutti, eppure non li conosce nessuno. Un po’ per la loro umiltà, un po’ perché la società pensa a tutt’altro, dando preminenza alle veline e ai politicanti di mestiere… I giovani volontari fanno tutto gratuitamente, senza ricevere alcun compenso; per loro scelta, dedicano una parte del loro tempo a quanti hanno bisogno, sacrificando a volte divertimenti, studio o ricerca di lavoro. Tutti noi giovani siamo in cerca di qualcosa di profondo, che ci renda protagonisti di una vita piena, felice, tutti noi giovani in realtà puntiamo in alto. Ma allora, perché questi giovani hanno puntato sul volontariato? La verità è che, mentre alcuni giovani rimangono nell’attesa di realizzare i loro sogni, e se qualcosa va male, come purtroppo accade spesso, finiscono col diventare adulti delusi, i giovani volontari hanno ricercato un sogno che è dentro ogni essere umano: quello di vedere felice l’altro, chi è accanto a noi. Perché, per il giovane che fa volontariato, l’altro è una parte di sé, e se questi è felice, anche lui è felice. Forse che una madre non è felice, quando vede il figlio felice, o un fidanzato non lo è quando vede la fidanzata stare bene? L’amore al prossimo è un universale della natura umana, è come scritto nel nostro codice genetico, sia che si è religiosi, sia che si è atei o agnostici.
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Dunque, non è così assurdo che qualcuno, invece che inseguire per 24 ore al giorno lavori che non arrivano, o utilizzare i propri soldi per qualche nociva birretta aggiuntiva, si dia da fare per le altre persone: vedere cominciare a sorridere una persona, che prima piangeva di dolore, tramite una parola che le si è data o un sorriso o una piccola offerta, vale molto di più. In questo modo, il giovane volontario realizza il bisogno fondamentale di ogni uomo: avere rapporti umani veri! Ma non è solo questo, non è soltanto un realizzare la felicità di chi sta male, e di se stessi: chi fa volontariato realizza il benessere della società stessa. Pensiamo a chi opera nelle carceri, e riesce con la propria opera a recuperare sulla strada della legalità quanti hanno deviato: in questo modo, quando usciranno di prigione, gli ex detenuti non arrecheranno nuovo male a cittadini innocenti! Pensiamo alla Mensa dei poveri: se non ci fosse, forse avremmo molti più furti e rapine in città! Eppure, dei giovani che fanno un’attività eccezionale, quale il volontariato, non se ne parla mai. Sappiamo dai telegiornali, quante volte l’attore famoso o la Regina d’Inghilterra si grattano la testa in un giorno, e non che a Salerno ieri, ad esempio, grazie all’opera di un volontario del Gruppo Logos, un giovane ha smesso di bere, così ha smesso di picchiare sua moglie e di rubare il denaro agli anziani genitori, e di provocare in stato d’ebbrezza incidenti stradali. Questo, non lo sa nessuno. Cari amici del blog, c’è tanto da fare a Salerno: anziani, immigrati, ammalati, poveri, bambini, tossicodipendenti hanno bisogno di voi, del vostro tempo, non hanno nessuno su cui contare! E voi, che come me cercate una felicità vera, autentica, per trovarla potreste avere tanto bisogno di loro.